Si sa che le parole sono come proiettili; ma forse tendiamo a dimenticare che possono essere anche un valido scudo di difesa.
Possiamo ritrovarci protagonisti di uno scontro verbale (anche molto acceso) in situazioni come il luogo di lavoro, nella coppia o anche in famiglia e quasi sempre cerchiamo di “vincere il duello” utilizzando le medesime armi dell’altro: parole aggressive, insulti, tono di voce alto.
Il problema di queste armi è che sono fin troppo evidenti e ben conosciute dal “nemico”.
Ciò che ci serve è un’arma segreta, come può essere la gentilezza contrapposta all’aggressività, o la morbidezza contrapposta alla durezza; armi tanto più tattiche poiché sono improvvise e inaspettate.
La nostra vittoria non necessariamente infatti dipende da quanto riusciamo a ferire l’altro ma da quanto riusciamo ad apparire invulnerabili, come ben indicato ne “L’arte della guerra” :
“In una guerra, un abile generale può rendersi invincibile pur se non può indurre un nemico a diventare vulnerabile”
Lasciate che l’altro insista, urli, si arrabbi, imprechi. In una parola, SI STANCHI.
Ancora Sun Tzu scrive:
“Con ordine affronta il disordine; con calma l’irruenza. Questo significa avere il controllo del cuore”