Concedersi uno spazio per sé stessi, appoggiandosi ad un professionista come uno psicologo o psicoterapeuta, può rappresentare un vero e proprio punto di svolta nella vita di una persona.
In altri casi invece si può avere la sensazione di aver ottenuto poco rispetto alle aspettative o rispetto ai bisogni di cura; sicuramente l’incontro con uno psicologo/a è un incontro particolare, strano per molti versi: due estranei che entrano in confidenza (o così dovrebbe essere) già dal primo istante. L’aspetto della comunicazione quindi, anche non verbale, non è solo importante ma è l’unico elemento che viene scambiato in questa situazione.
L’atteggiamento del terapeuta deve essere abbastanza accogliente da far sì che la persona si senta a proprio agio, protetta in ciò che dice e libera di seguire le proprie tempistiche nella conversazione. Anche accogliere e rispettare i silenzi è importante.
Ma cosa succede esattamente nella terapia?
Come spiegano bene Watzlawick e Nardone*, avviene un cambiamento nel significato che la persona attribuisce al proprio problema e alla propria realtà; è un po’ come cambiare occhi o cambiare punto di vista. Questo avrà poi delle conseguenze a livello pratico perché se vedo la realtà in modo diverso, agirò anche in modo diverso e nuovo.
Può avvenire tutto questo durante l’ora di colloquio?
Quasi sempre no. La persona dovrebbe uscire dalla seduta arricchita di qualcosa ma ciò quasi mai basta per superare un problema : il vero cambiamento che ci si aspetta è a casa, nella vita di tutti i giorni, nel quotidiano. Per questo, nel modello breve strategico, al paziente vengono date delle prescrizioni da seguire al di là della terapia, la quale diventa quindi luogo e spazio per analizzare l’effetto di tali prescrizioni, confermarle qual’ora siano efficaci o modificarle se fosse necessario.
Insomma, il solo “parlare del problema” può non bastare: la maggior parte delle problematiche che arrivano agli studi degli psicologi necessitano di un lavoro concreto, certamente a piccoli passi, ma pur sempre concreto e pratico.
*P.Watzlawick, G. Nardone “Terapia Breve Strategica”, Raffaello Cortina Editore
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